Blockchain, ovvero "registro transnazionale sicuro, condiviso da tutte le parti che operano all‰interno di una data rete distribuita di computer. Registra e archivia tutte le transazioni che avvengono all’interno della rete, eliminando in definitiva la necessità di terze parti". Il nome deriva dalla sua natura distribuita: ogni nodo del network svolge un ruolo nella verifica delle informazioni, inviandole al successivo in una catena composta da blocchi, blockchain appunto. Il Blockchain sta cambiando il nostro modo di concepire la moneta. Ma che cos’è e come funziona? Si tratta di un database distribuito che sfrutta la tecnologia peer-to-peer e chiunque può prelevarlo dal web, diventando così un nodo della rete. In altre parole è il libro contabile in cui sono registrate tutte le transazioni fatte in Bitcoin dal 2009 ad oggi, transazioni rese possibili dall’approvazione del 50%+1 dei nodi. Un sistema di verifica aperto che non ha bisogno del benestare delle banche per effettuare una transazione. Estrapolata dal suo contesto può essere utilizzata in tutti gli ambiti in cui è necessaria una relazione tra più persone o gruppi. In poche parole la Blockchain consente di raccogliere dati, trasferirli, custodirli e renderli accessibili al pubblico, abbattendo così il rischio di contraffazione. Ambiti di applicazione e caratteristiche L’ambito finanziario è in generale quello più attivo sul tema blockchain, ma non l’unico. Secondo Deloitte sono stati investiti oltre 1 biliardo di dollari nella Blockchain, in oltre 120 startup collegate alla Blockchain, di cui oltre la metà di questi soldi sono stati investiti soltanto nel 2016. Vedremo quali saranno gli investimenti per la Blockchain nel 2017. Sulla questione dell’identità digitale ci sono sperimentazioni interessanti, come quella di Bitnation, che mira a riconoscere un’identità e dei diritti ai rifugiati a livello transnazionale, fornendo loro atti di proprietà basati sulla tecnologia blockchain. Proprio in tema di diritti e passaggio di proprietà le applicazioni sono numerose e rivoluzionarie; così come in ambito smart city e Internet of Things, dove la blockchain è molto preziosa per certificare l’attendibilità delle informazioni trasmesse da oggetti e sensori. La blockchain quindi non essendo governata dal centro, ma dando a tutti i partecipanti diretti una parte di controllo dell’intera catena, diventa un sistema meno centralizzato, meno governabile, ed allo stesso tempo molto più sicuro e affidabile. Se infatti soltanto uno dei nodi della catena subisce un attacco e si danneggia, tutti gli altri nodi del database distribuito continueranno comunque ad essere attivi ed operativi, saldando la catena e non perdendo in questo modo informazioni importanti. Le transazioni effettuate attraverso la blockchain sono visibili a tutti i partecipanti, garantendo così trasparenza nelle operazioni. Effettuare transazioni attraverso la blockchain è conveniente per tutti i partecipanti, in quanto vengono meno interlocutori di terze parti, necessari in tutte le transazioni convenzionali che avvengono tra due o più parti (ovvero le banche ed altri enti simili). Con la blockchain è possibile effettuare transazioni irrevocabili, e allo stesso tempo più facilmente tracciabili. In questo modo le transazioni sono definitive, senza alcuna possibilità di essere modificate o annullate. Con la blockchain tutto diventa virtuale. Grazie alla digitalizzazione, gli ambiti applicativi di questa nuova tecnologia diventano tantissimi. Blockchain nell’industria e nella logistica Grazie alla blockchain nell'industry 4.0 potrebbe essere possibile sfruttare la logica decentralizzata della Blockchain per produrre tecnologie in grado di supportare al meglio la produzione, logistica e supply chain, così come altre aree "core" dell'azienda. La Blockchain permette di disporre di soluzioni in particolare per l’industria di trasformazione, per la gestione della logistica di prodotto interna ed esterna e per la gestione dei rapporti di filiera. In particolare sono state sviluppate soluzioni che permettono di portare la logica del "trust "; che è ampiamente utilizzata nell’ambito dei pagamenti digitali anche nell'ambito delle transazioni che hanno come oggetto "pacchetti" di dati che rappresentano l’identità di determinati prodotti e delle loro logiche di produzione. In Italia arriva la Blockchain del vino Ey Italia, in collaborazione con la startup Ezlab e Cantina Volpone, ha sviluppato Wine Blockchain Ey, la prima soluzione al mondo che utilizza il database distribuito su cui si fondano i Bitcoin per tracciare la filiera di produzione del vino. Un passaggio decisivo nei settori, come quello del vino, nei quali sono centrali le certificazioni di denominazione (soprattutto per i prodotti Bio, Doc e Docg). Le informazioni contenute nella Blockchain saranno disponibili direttamente sulla bottiglia. Il consumatore potrà verificare le informazioni, in qualsiasi momento e punto vendita, avvicinando il proprio smartphone al QR Code presente sull’etichetta. "Wine Blockchain EY - afferma Luca Grivet Foiaia, Partner Ey - permette di creare un registro pubblico e immodificabile collegato alla firma digitale del produttore, mappando ogni singolo processo produttivo e assicurando territorialità, autenticità e qualità del prodotto". Il primo prodotto tracciato e certificato è il vino Falanghina prodotto dalla Cantina Volpone. Ma le applicazioni della Blockchain potrebbero andare oltre il comparto vitivinicolo. Una carta d’identità digitale del prodotto potrebbe tornare utile all’intero settore agroalimentare italiano, soprattutto nella lotta al dumping, al fenomeno dei "falsi italiani" e alla contraffazione.