Durante la prima giornata del Forum di Cernobbio di Conftrasporto, la confederazione ha diffuso i primi dati di una ricerca del suo Centro Studi, da cui emerge un calo dei volumi dal 2010 al 2014. Il panorama mostrato dal rapporto portato dal Centro Studi di Confcommercio al secondo Forum Internazionale di Conftrasporto-Confcommercio, iniziato il 24 ottobre 2014 a Cernobbio, non pare incoraggiante. Partendo dal presupposto che "quando l'attività economica cresce, il volume di merci trasportato cresce in misura meno che proporzionale (elasticità inferiore a 1), mentre quando l'economia si contrae, le merci trasportate si riducono di tre volte e mezzo", Conftrasporto rileva che il volume di merci sparito durante le fasi recessive non è completamente recuperato durante quelle espansive. Ma questo accade in Italia, mentre per esempio in Germania l'andamento tra economia e trasporto merci ha un percorso più coerente. Secondo Conftrasporto, la carenza d'infrastrutture e l'arretratezza logistica causano la perdita di 34 miliardi di euro l'anno al Pil italiano, pari al due percento del valore complessivo. Riguardo ai volumi trasportati, analizzando i dati Eurostat, l'Ufficio Studi di Confetra rileva che dal 2010 al 2014 sono cresciuti in modo rilevante in Germania (+10%) e nei Paesi Bassi (+5,9%) nel trasporto marittimo e, rispettivamente, dell'11,6% e dell'8,2% nell'autotrasporto. In Italia, viceversa, si rileva un calo del 10% nei trasporti di merci su mare e del 37% di quelli su strada. L'Italia cresce del 7,6% sulla rotaia. Restando nell'ambito dell'autotrasporto, la ricerca mostra che sempre dal 2010 al 2014 è notevolmente cresciuto nei Paesi dell'Est: in Bulgaria del 17,8%, in Polonia del 6,9% e in Romania del 9,7%. Soffre solo la Slovenia, che registra una flessione dell'8,5% (ma cresce del 23,4% nel trasporto marittimo e del 10,8% in quello ferroviario). Ma emerge un altro dato negativo relativo all'Italia: il rapporto tra il complesso di volumi trasportati e il Pil, dove l'Italia – con un -25,9% - è fanalino di coda tra i Paesi fondatori dell'Ue (solo la Grecia si avvicina a questo livello di contrazione), registrando un vero e proprio crollo. In passato, infatti, il tasso di crescita della quantità di merci trasportate era superiore a quello del Pil. Considerando l'autotrasporto internazionale, emerge che dal 2003 al 2015 le imprese italiane di autotrasporto hanno perso il 60% del traffico, bruciando un fatturato di tre miliardi di euro, mentre quelle dell'Europea orientale hanno aumentato i trasporti stradali verso l'Italia del 700%. Così "in Italia, in dodici anni, la quota di mercato delle imprese italiane del trasporto su gomma si è ridotta di quasi 2/3, passando dal 32,7% al 12%, mentre quella delle imprese dell'Est Europa è cresciuta di oltre 7 volte, passando dal 7% al 53%".