Come possiamo passare dalla "filosofia" del Just in Time alla pratica del Just in Time? Partiamo da un’osservazione che magari potrà sembrare banale ma che costituisce il fondamento di tutta la metodologia: un sistema produttivo senza scorte può fermarsi (e questa è l’idea degli occidentali) oppure può adeguarsi (e questa è l’idea dei giapponesi). E come si fa a produrre con scorte zero o molto basse ? Le strade sono sostanzialmente quattro: a. produrre solo ciò che è richiesto dal mercato nel brevissimo periodo e quindi produrre a lotti pressoché unitari; b. bilanciare i ritmi dei vari reparti; c. implementare un perfetto sistema di trasmissione delle informazioni; d. disporre di un layout di stabilimento adeguato. Vediamo la prima strada. Per produrre a lotti molto piccoli è innanzi tutto necessario effettuare una scelta di fondo relativa alla tecnologia produttiva: bisogna rinunciare alle macchine potenti per utilizzare invece attrezzature flessibili. In pratica poi si devono verificare anche alcune condizioni indispensabili. E’ infatti necessario poter contare su: • tempi di set-up (attrezzaggio) brevissimi; lunghi tempi di attrezzaggio comportano infatti riduzione della capacità produttiva, aumento dei costi unitari di produzione e riduzione della flessibilità; • capacità produttiva abbondante; • "testa" adeguata del direttore di produzione che comprende e accetta la filosofia complessiva del sistema. E’ inoltre indispensabile che l’azienda operi in un settore adeguato: per esempio il settore meccanico e non quello chimico.